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Premio Nazionale di Arti Letterarie Città di Torino X Edizione |
Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre 2013 |
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Riusltati Premio Nazionale di Arti Letterarie Città di Torino
Sabato 28 settembre 2013 alle ore 21,00 presso la sede del Centro Culturale “Arte Città Amica“, Via Rubiana, 15 – Torino, si è riunita la giuria del ”Premio Nazionale di Arti Letterarie”, composta da:
Sezione Romanzo: Bruna Bertolo (giornalista e Scrittrice), Fabrizio Legger (giornalista);
Mauro Minola (docente, scrittore),
Sezione poesia edita: Piero Abrate (giornalista e scrittore), Andrea Bolfi (poeta scrittore), Sandro Gros Pietro, (editore, poeta);
Sezione Racconti inediti: Antonio Derro (docente, scrittore), Davide Ghezzo (docente, scrittore); Piergiorgio Tomatis (scrittore);
Sezione Poesia singola: Marina Flecchia (poetessa), Mario Parodi (docente, scrittore), Sergio Veiluva (professore, poeta);
Sezione speciale Saggio inedito – Massimo Centini (giornalista, scrittore), Danilo Tacchino (giornalista, scrittore); Ernesto Vidotto (Pres. Centro Studi Cultura e Società).
Presidente di giuria: Danilo Tacchino
Segretaria del premio: Raffaella Spada (presidente del Centro Culturale Arte Città Amica).
La giuria preliminarmente ha esaminato gli elaborati selezionando una prima “rosa” di finalisti.
Dopo ulteriori e comparative riletture ha così definito le graduatorie:
Sezione Romanzo Edito:
- 1° premio a De Antonis Luca di Volpiano (TO) – “Donna con le ali”;
- 2° premio a Argenta Roberto di Asti – “Storia di Marinella… quella vera”;
- 3° premio a Trevisan Teodora di Grugliasco (TO) – “Effetto flasch”;
- 4° premio a Amadio Lilia di Roma – “Risorgimento”;
- 5° premio a Bisin Carlo di Brescia – “Berlino 60 (Storie di qua e di là del muro);
- 6° classificato a pari merito a:
- Ghigo Teresa di Pinasca (TO) – “Un destino tra due bandiere”;
- Cameri Gianni di Mestre (VE) – “I dimenticati del Vajont”;
- Rivolta Francesca di Monza – “L’amore al tempo di Putin”;
- Animelli Roberto di Ponte San Pietro (BG) – “La regina con la corona di spine”;
- Amato Giuseppe di Roma – “L’eco dei miei passi a Kabul”;
Segnalazione Speciale:
- Gianni Miglietta di Torino – “Al soldo di Albione. Italian levy”;
- Roberta Ottaviani di Trofarello (TO) – “Sacro Furore”.
Sezione Volume di Poesie:
- 1° premio a Onofrio Marco di Roma “Ora è altrove”;
- 2° premio a Raimondi Daniela di Saltrio (VA) – “Selected poems”;
- 3° premio a Ladik Donato di Torino – “Filastrocche e poesie pensate barocche”;
- 4° premio a Bombana Massimo di Milano – “Diario di petali pietre e dei”;
- 5° premio a Penoncini Edoardo di Ferrara – “Qui non si arriva di passaggio”;
- 6° classificato a pari merito a:
- Scurto Federico di Grugliasco (TO) – “IN “CON” PRESO”;
- Barni Daniele di Sansepolcro (AR) – “Finestre”;
- Balbis Giannino di Bardineto (SV) – “La notte sola sotto il cielo infranto”;
- Costa Francesca di Cordenons (PN) – “Donna amante”;
- Tombacco Carla di Trevignano (VE) – “In grani di luna”;
Sezione Racconto Inedito:
- 1° premio a Turletti Anna di Pinerolo (TO) – “Queen and King”;
- 2° premio a Marangon Fabio di Vanzago – “Il Bambino dimenticato in macchina”;
- 3° premio a Albano Valentina di Villarbasse – “Non lo sai finchè non ci provi”;
- 4° premio a Cuppini Alessandro di Bergamo – “Marte rabbuia e precede Venere”;
- 5° premio a Frascaroli Jacopo di Torino – “La linea e il cerchio”;
- 6° classificato a pari merito a:
- Pagliarino Guido di Torino – “La buona scienza”;
- Bini Elena di Vinci (FI) – “Il matrimonio”;
- Hauser Stefania di Santo Stefano Belbo (CN) – “Parto?”;
- Malvolti Armido di Catelnovo ne’ Monti (RE) – “L’hanno chiamato Tito”;
- Sezzani Sabrina di Firenze – “Se questa è la mia vita”;
Sezione Poesia:
- 1° premio a Consoli Carmelo di Firenze – “Dalle torri fumarie”;
- 2° premio a Landi Bruna di Reggio Emilia – “Veduta sul lago”;
- 3° premio a Mao Chris di Ormea (CN) – “La baracca numero 3”;
- 4° premio a Pardini Nazario di Arena Metato (PI) – “L’azzardo dei confini”;
- 5° premio a Matassa Maria Elena di Bari “Intravedo”.
- 6° classificato a pari merito:
- Lazzerotti Bruno di Milano – “Milano stasera”;
- Antonel Elena di San Quirino (PN) – “In morte di un giovane amico”,
- Selvaggio Serena di Solero (AL) – “Amore”;
- Caccia Angela di Cutro (KR) – “Compagni di scuola”;
- Apicella Massimo di Cumiana (TO) – “Scrivi poeta”;
Sezione Speciale Saggio Inedito:
Menzione d’onore
- Formichetti Pier Vittorio di Torino – “L’ombra del tempo”;
- Pagliarino Guido di Torino – “Sindon”;
- Truppi Carlo di Siracusa – “Vedere i luoghi dell’ anima con Wim Wenders”.
Il comitato del Premio Arte Città Amica, oltre ai giudizi espressi dalla giuria competente, ha ritenuto meritevoli i seguenti autori:
Sezione Volume di Poesie:
- Posti Ivana di Torino – “30 anni di cuore… o giù di lì”;
Sezione Racconto Inedito:
- Astolfi Gabriele di Bologna – “Assolo”;
- Borsoni Paolo di Ancona – “In direzione contraria”;
- Castagneri Alberto di Pinerolo (TO) – “Errati investimenti”;
- Cucco Angela Serena di Torino – “La rivoluzione degli ortaggi”;
- Liguori Federico di Collegno – “La svolta capitò in Lsd a Pasquetta”;
- Magni Sandra di Modena – “ Passo dopo passo”;
- Maranzana Cristina di Rivoli – “Carmen”.
Sezione Poesia:
- Bevilacqua Paola Maria di S Albano Stura (CN) – “Araba fenice”
- Biasion Martinelli Maria Teresa di Orbassano (TO) – “E’ ormai vuota la casa”
- Codazza Cristina di Torino – “Storia di un volo infinito”
- Cosentino Antonio di Rivoli (TO) – “Figli della notte”
- Crupi Maria Caterina di Grugliasco (TO) – “Il mare”
- De Lorenzo Cesare Paolo di Pinerolo (TO) – “Altrove”
- Fiorini Franco di Veroli (FR) – “E torna il tempo”
- Nervo Franco di Alpignano (TO) – “Cicatrici di memoria”
- Quaglia Maria Rosa di Torino – “La schiuma bianca”
- Schiena Immacolata di Moncalieri (TO) – “D’improvviso l’amore”
- Schirone Margherita di Collegno (TO) – “Temporale in montagna”
- Solinas Laura di Moncalieri (TO) – “Tu sei”
- Terrana Eduardo di Rovigo – “Atomo dell’universo”
- Zarrella Roberto di Torino – “La befana”
La Giuria è lieta di riconoscere il buon livello dei testi inviati per la fantasia, la creatività, l’ispirazione e la scrittura.
Le motivazioni dei primi classificati verranno espresse separatamente.
Il presente atto viene firmato dal Direttore del premio letterario Dr. Danilo Tacchino e dalla Presidente Raffaella Spada |
Sezione Romanzo edito
- 1° De Antonis Luca di Volpiano (TO) Con l’opera: Donna con le ali premiato con trofeo, diploma d’onore e assegno di 500€. Luca de Antonis, con penna estremamente felice, ci racconta in questo corposo romanzo storico l’epopea delle donne volanti dell’inizio del secolo scorso, quelle straordinarie ed intrepide eroine che, in un tempo in cui faceva sicuramente ancora notizia la “guida in rosa” di un’auto, seppero incarnare i sogni di tante loro contemporanee ed innalzarsi su, su, verso le nuvole. Sogni che divennero realtà, anche a costo di grandi sacrifici. Sono vite straordinarie, di personaggi femminili che sono andati oltre il loro tempo, per aprire porte nuove e scrivere, anche in questo modo, pagine di libertà e di emancipazione per il mondo dei diritti delle donne. L’autore riesce con uno stile narrativo sciolto e coinvolgente a renderle nella loro vivacità, nel loro profondo ed intenso modo di vivere un presente poco comune al resto delle donne contemporanee e, in questo modo, riesce a farle rivivere nella pienezza del loro impegno. Un romanzo che ci conquista fin dalla scelta felice della copertina.
- 2º Argenta Roberto di Asti Con l’opera: Storia di Marinella… quella vera premiato con targa d’argento, diploma d’onore e con il quadro di Carla Gentile. Chi non ha cantato o suonato almeno una volta nella sua vita quella splendida poesia in musica di Fabrizio De André, intitolata la “Canzone di Marinella”? Il libro di Roberto Argenta ci svela la storia vera della protagonista di questa indimenticabile canzone che ha segnato intere generazioni. Compiendo un vero e proprio lavoro di giornalista/investigatore, l’autore infatti ha ripercorso e poi ricostruito, attraverso articoli di giornali ormai ingialliti dal tempo, la storia vera di Marinella, raccontando, con una progressione carica di emozioni via via più sottili, le trame del giallo che stimolarono la fantasia e la splendida creatività di Fabrizio De Andrè. Un libro che si legge con curiosità, anche suggestionati dalla capacità dell’autore di non far mai venire meno l’attenzione e il desiderio di verità che si avverte in ogni pagina, perché “questa, di Marinella, è la storia vera… che scivolò nel fiume a primavera….”
- 3º Trevisan Teodora di Grugliasco (TO) Con l’opera: Effetto flash premiata con targa d’argento, diploma d’onore e con il quadro di Fujii Nobue. Nella Valle delle Farfalle, fra i profumi della macchia mediterranea e l’azzurro del mare, è stato ucciso un uomo. Il fatto di sangue coincide con l’arrivo sull’isola di un gruppo di italiani. Nasce così un intrigato romanzo giallo, ambientato in una piccola isola dell’Egeo, con storie parallele che si intrecciano mettendo in luce le passioni, i turbamenti e i fili emotivi che regolano le emozioni tra di loro. Ricco di colpi di scena, il testo rivela l’abilità dell’autrice di muoversi a suo agio in tempi e luoghi, animati da una felice fantasia narrativa, che attribuisce al sottile gioco di indagine psicologica dell’investigatore, la capacità di ricomporre con pazienza tutti i frammenti di una storia drammatica celata dietro il rassicurante scenario di un’estate mediterranea.
- 4º Amadio Lilia di Roma Con l’opera: Risorgimento premiato con medaglia d’argento, diploma d’onore e con il quadro di Gabriella Lucatello. Un romanzo storico che è anche un interessante affresco dell’epopea del nostro Risorgimento. In un periodo compreso tra il 1850 e il 1865, Francesco Santoro è protagonista degli avvenimenti che portano all’unificazione dell’Italia. Ma cosa volevano davvero gli uomini del Risorgimento? Utilizzando uno stile limpido, che invoglia alla lettura, l’Autrice ci conduce nel cuore di quegli anni turbolenti, offrendoci una grande opportunità per una serie di riflessioni personali e collettive sul significato (e sugli effetti anche odierni) di quel periodo cruciale per la storia del nostro Paese
- 5º Bisin Carlo di Brescia Con l’opera: Berlino 60 (Storie di qua e di là del muro) premiato con medaglia d’argento, diploma d’onore. Un libro avvincente, che ci riporta indietro di 40 anni, quando la città di Berlino era divisa in 4 zone di influenza. Una città separata da un muro ideologico (prima che materiale), un muro che con i suoi mattoni e il suo filo spinato ha separato per anni affetti, amori, storie personali. Questo libro racconta una serie di vicende avvenute al di là e al di qua del Muro, stralci di vita di uomini e donne separati a forza, costretti a restare divisi perché così voleva un “padrone straniero” crudele e lontano. Un libro toccante, che cattura completamente l’attenzione del lettore
- 6° premio pari merito assegnato a Ghigo Teresa di Pinasca (TO) con il libro: Un destino tra due bandiere. A volte la vita sembra proprio un romanzo, con personaggi che vivono esperienze insolite, capaci di cambiare completamente luoghi, comportamenti, abitudini. Ha l’intensità di un romanzo la vita vera di Renato Ghigo, ricostruita attraverso le toccanti pagine di un diario dalla figlia Renata. Sono le pagine del diario di René, che ripercorrono, come suggerisce il titolo, un’esistenza vissuta tra due bandiere. Quelle di due Stati, Italia e Francia, vicini eppure in molte occasioni così lontani nonostante la comune linea di confine: due bandiere che sembrano bilanciarsi nel cuore e nel mondo degli affetti di un uomo che vuole tenere saldamente in mano le redini della sua vita e per questo non esita ad un certo punto ad entrare nella mitica Legione Straniera. Un libro che commuove, in cui la particolare situazione storica di sfondo viene arricchita da un saggio finale di Gianni Oliva.
- 6° premio pari merito assegnato a Cameri Gianni di Mestre (VE) con il libro: I dimenticati del Vajont. Ancora un testo sulla tragedia del Vajont, ma questa volta, dopo tanti anni dal disastro, qui hanno spazio le voci degli ex-dipendenti della società elettrica, i tecnici e gli operai che lavoravano alla diga e che nella diga perirono la notte del 9 ottobre 1963. Collega ed amico di molti ragazzi morti nel disastro, l’autore ricostruisce il clima che si respirava dall’altra parte della barricata, narrandoci, sotto forma di un racconto-romanzo le storie, il rapporto umano e gli affetti dei costruttori del “mostro”. Il libro è un omaggio ai dimenticati, a coloro che per il solo fatto di essere stati alle dipendenze di Sade o di Enel, furono trattati con minore umanità di memoria delle migliaia di vittime innocenti raccolte nei paesi rasi al suolo.
- 6° premio pari merito assegnato a Rivolta Francesca di Monza con il libro: L’amore al tempo di Putin. Bel romanzo di ambiente russo, scritto con uno stile incisivo, accattivante, che trascina il lettore nel vivo di una storia intensa, emozionante. L’Autrice conosce bene la Russia, il suo popolo, la sua mentalità e la sua cultura: riesce a trasmetterci un affresco dell’odierna Russia di Putin, davvero molto efficace, il tutto, alla luce di una intrigante storia tra la protagonista femminile e un ufficiale russo. Un ottimo romanzo, che sia per la capacità espressiva, sia per il soggetto e l’ambientazione, sia per lo stile originale e scorrevole, merita un giusto riconoscimento.
- 6° premio pari merito assegnato a Animelli Roberto di Ponte San Pietro (BG) con il libro: La regina con la corona di spine. Un interessante romanzo storico ambientato nella Palestina dei tempi di Gesù. Ottimo ritratto di ambienti e situazioni storiche. Protagonista la bella Maria Maddalena, la peccatrice redenta dal Cristo, la quale, alla testa di uno stuolo di devoti al nazareno, fugge dalla Palestina e si mette in viaggio attraverso il Mediterraneo. La vicenda è affascinante, di buon livello la scrittura, lo stile narrativo cattura l’attenzione, la storia induce a riflettere… Un’opera che è giusto porre in rilievo e segnalare con entusiasmo.
- 6° premio pari merito assegnato a Amato Giuseppe di Roma con il libro: L’eco dei miei passi a Kabul. Un libro di attualità, che ci parla di un conflitto lontano e di una esperienza militare ed umana in un territorio insanguinato da una guerra inter-etnica e religiosa. Tra il 2005 e il 2009, l’Autore, militare in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa, compie la sua esperienza in Afghanistan. In questo libro è presente la guerra, con i suoi orrori, ma anche il desiderio di pace di un popolo, una aspirazione che si concretizza nel sorriso di un bimbo, nel volto ieratico di un pastore, nel volo di un aquilone, nella nenia del muezzin dall’alto del minareto. Una toccante esperienza umana, in un terribile teatro di guerra, che può insegnare qualcosa di importante anche a noi, qui in Occidente, abituati a vedere e percepire la guerra afghana soltanto attraverso le immagini veloci della TV.
Sezione Volume di poesie:
- 1º Onofrio Marco di Roma Con l’opera: Ora è altrove premiato con trofeo, diploma d’onore e assegno di 500€. “Ora è altrove è il libro che mi è piaciuto al primo sguardo. Ha subito occupato un piccolo spazio sul comodino accompagnando i miei sonni di poeta. Ti colpisce il titolo; a voce alta si presta il verso, la scelta del tempo infatti scorre fluida; ogni strofa è diretta e completa, è tutto ciò che ci si aspetta dalla nuova poesia. Marco Onofrio è innamorato della parola, prende alla lettera, la “costruzione” del poema. E’ valore aggiunto, non si perde in facili chiacchiere o luoghi comuni; è messaggio limpido e universale. Per noi di ARTE CITTA’ AMICA, merita la prima piazza.”
- 2º Raimondi Daniela di Saltrio (VA) Con l’opera: Selected poems premiato con targa d’argento, diploma d’onore e con il quadro di Alfredo De Leonardis. Non è stato facile attribuire il secondo posto, i libri sono stati tutti meritevoli, la spunta Daniela Raimondi. Ci perdiamo volentieri nelle sue strofe, sono sensuali, vere, i passaggi sono ricchi di immagini che ci riportano nelle piazze del mondo a scandire il tempo che scorre impietoso. I versi sono taglienti come lame, non ammettono repliche. Vi prego tenete in casa questa selezione di poesie e fatevi rapire da “Mitologie private”. Questa è poesia che adoro.
- 3º Ladik Donato di Torino Con l’opera: Filastrocche e poesie pensate barocche premiato con targa d’argento, diploma d’onore e con il quadro di Corrado Alderucci. Con una concezione in tre dimensioni della poesia, Donato Ladik riunisce in un unico testo la letteratura trasognata e sonora per l’infanzia, la poesia maggiore di interpretazione del mondo e la poesia dell’esercizio letterario di applicazione dei canoni, fornendo così una formulazione spessa e complessa del testo di poesia, al centro del quale viene posto il fascino sovrano della parola e delle sue catene analogiche di incanti e discanti.
- 4º Bombana Massimo di Milano Con l’opera: Diario di petali pietre e dei premiato con targa d’argento, diploma d’onore e con il quadro di Giorgio Viotto. Il poeta ci offre uno spaccato di un mondo dove s’intrecciano i volti, gli sguardi, i sospiri, l’ardore e gli abbracci di marinai, casalinghe, giovani donne, bambini, cacciatori. E tutto accade perché la quotidianità altro non è che un approdo dove orme d’ombra han lasciato “mani possenti sulla rena bianca ed in pietre porose han scolpito curve feconde di solenni donne rotonde”“. Un mondo senza armature, scintillii, tenzoni e dove anche gli eroi come Enea vivono la loro metamorfosi di passeggeri qualunque seduti in aereo, con tentazioni femminee vestite da hostess.
- 5º Penoncini Edoardo di Ferrara Con l’opera: Qui non si arriva di passaggio premiato con targa d’argento, diploma d’onore. In questa raccolta, il poeta ci trasporta in un viaggio spazio-temporale all’interno di Ferrara, una “musa pentagona” in cui si intrecciano storie di vita vissuta, strade e crocicchi di dechirichiana memoria, colori, profumi, suoni. Una città che come scrive l’autore è “stabile metafora dell’ordine della natura”, alchemica, metafisica e religiosa, ma anche sonnolenta, rassegnata e un poco pettegola. Una città dove oltre le mura si vorrebbe il mare “un porto ombelicale dove attraccare dopo i nostri voli.
- 6° premio pari merito assegnato a Scurto Federico di Grugliasco (TO) con il libro: “In “con” preso”. E’ il più innovatore Federico Scurto, sempre alla ricerca di comunicazione efficace e moderna. E’ piacevole leggerlo, ascoltarlo nei suoi passaggi veloci. Ricorda una passeggiata spaziale. Durante la lettura si è leggeri, si fluttua nel liquido primordiale del proprio pensiero. Questa è poesia siderale. Consigliabile!
- 6° premio pari merito assegnato a Barni Daniele di Sansepolcro (AR) con il libro: Finestre. Da una finestra all’altra, la prima a Sansepolcro e la seconda a Genova, Daniele Barni scruta la vita che si gli scorre davanti con i suoni, i colori e la quotidianità che si rincorre, gesticola, si dispera e sogna. “Momenti s’improvvisano che tutta la vita cola in una lacrima o sfioca in un sorriso senza labbra”, scrive l’autore che prosegue: “...si dissolvono subito i ricordi, stanotte, e anche i propositi…”. Versi che si fanno brevi e lancinanti nella seconda parte, legata alla giovinezza, intitolata “Licenze liceali”, dove Barni ripercorre strade percorse mille vole e altre che paiono popolarsi all’improvviso di volti nuovi ed esperienze segnate dal tempo. Che forse non tornerà più.
- 6° premio pari merito assegnato a Balbis Giannino di Bardineto (SV) con il libro: La notte sola sotto il cielo infranto. Che semplice poesia quella di Giannino Balbis, mi ricorda la mia terra. Sono versi della Liguria nascosta, quella tra l’Appennino e la pianura, tanto vicino al mare che puoi vederlo, puoi sentirlo. Sono boschi e cascine, funghi ed esperienze dirette. Mi stupisce una poesia che inizia con “Belin, signor curato che carta della mussa che mi gioca”. Qui c’è tutto: il bisogno del gioco delle carte, il circolo Arci sul torrente, gli amici. Che bella vera poesia si vive, la notte sola sotto il cielo infranto! Valore aggiunto!
- 6° premio pari merito assegnato a Costa Francesca di Cordenons (PN) con il libro: Donna amante. In questa raccolta di Francesca Costa è l’amore il fil rouge che ci accompagna. L’amore infinito, senza sfaccettature e senza filtri, così totale da risultare innocente anche quando “si toccano le corde più ardite e piccanti”, proprio come scrive Paolo Venti nella prefazione. Sì, perché l’autrice sa stupire attraverso la sua passione totale che si consuma e si stende simultaneamente agli estremi del sentire, dal nulla al tutto “pietra levigata d’afrodisiaco piatto”. A colpire è la sensualità delle parole, la sensorialità portata all’estremo, il piacere di cogliere ogni sensazione tattile, ognuno profumo, ogni goccia, ogni attimo in cui “esplodono neuroni dei palpiti del cuore.
- 6° premio pari merito assegnato a Tombacco Carla di Trevignano (VE con il libro: In grani di luna. Una miscela di sogni da ascoltare: così Massimo Barile introduce la raccolta “In grani di luna” di Carla Tombacco. Una miscellanea sicuramente esplosiva per la capacità che l’autrice ha di indagare ogni sfaccettatura della vita con una vena di pessimismo cosmico frammisto alla malinconia d’un tempo perduto, “dove le unghie degli anni smagliarono le vesti al tuo andare”, ma anche dove “in una stilla del tempo sta ancora nascendo la mia meta”. Il viaggio resta incerto, all’interno di un groviglio in cui la natura, con la sue meraviglie e i suoi tormenti finiscono per scandire il trascorrere del tempo che l’autrice a piedi scalzi vorrebbe affrontare “senza una fine da morire o un inferno da scontare”
Sezione Racconto inedito:-
- 1º Turletti Anna di Pinerolo (TO) Con l’opera: Queen and King premiato con trofeo, diploma d’onore e assegno di 500€. La Concorrente, attraverso l’uso di un eloquio lineare, spedito e spesso incalzante delinea un racconto, con alcuni evidenti tratti surreali, con cui riesce a coinvolgere l’attenzione del lettore nella fitta trama degli avvenimenti, fino alla sorprendente conclusione finale. Nell’insieme un ottimo lavoro, forse un po’ penalizzato da alcune eccessive scelte narrative.
- 2º Marangon Fabio di Vanzago Con l’opera: Il Bambino dimenticato in macchina premiato con targa d’argento, diploma d’onore e con il quadro di Mary Morgillo. L’autore, attraverso l’uso di una scrittura attuale, veloce, quanto originale, disegna la figura di un uomo-padre dell’attuale società contemporanea, alle prese con il sottofondo del proprio passato d’infanzia, dal quale emergono le difficoltà conflittuali generazionali tra padre e figlio, all’interno di uno spaccato d’immagini dei primi anni settanta, di una società caratterizzata da una forte volontà di riscatto sociale ed economico
- 3º Albano Valentina di Villarbasse Con l’opera: Non lo sai finchè non ci provi premiato con targa d’argento, diploma d’onore e con il quadro di Maria Scalia. Racconto scritto con un linguaggio quasi robotico che si sposa con contenuti di una schizofrenia fantascientifica. Potrebbe sembrare un lungo sms inviato da Isaac Asimov (il Mago assomiglia sottilmente ad un certo Mule) a Ray Bradbury e invece è una metafora probabilmente di condanna della virtualità se anteposta alla realtà, scritta con grazia tutta femminile. Ma naturalmente questa è solo l’opinione dei giudici. Per conoscere quella dell’autrice occorrerà attendere che il racconto si trasformi in un romanzo edito. Buona fortuna.
- 4º Cuppini Alessandro di Bergamo Con l’opera: Marte rabbuia e precede Venere premiato con medagliad’argento, diploma d’onore e con il quadro di Gabriella Lucatello. Si tratta di un ottimo racconto nato da una buona ed originale idea e scritto con mano attenta ad adottare un linguaggio letterario tanto affascinante, quanto appropriato. Una frase come “il castello aveva tetti a due spioventi, calcati sulle orecchie come un cappello” non si trova in tutte le boccette d’inchiostro e il suo autore può andarne fiero. Il lettore, dal canto suo, viene catapultato in una storia che è una metafora della vita e un’analisi storica dei pericoli che si correvano ai tempi in cui l’aristocrazia regnava e disponeva. Da oggi, impariamo che la frase che dà il titolo al racconto “Marte rabbuia e precede Venere” si colloca artisticamente e temporalmente prima di “speriamo che sia femmina”.
- 5º Frascaroli Jacopo di Torino Con l’opera: La linea e il cerchio premiato con medaglia d’argento, diploma d’onore. Ispirandosi al racconto mitologico di Teseo, l’autore pone in evidenza i problemi che investono la storia dell’uomo, relativamente alla necessità di operare una scelta, lungo il percorso della propria vita, che sarà sempre determinante e segnante del proprio destino. L’ansia e il desiderio ossessivo di ricerca della migliore strada, non potranno che portare ogni uomo allo smarrimento di sé, all’interno del labirinto della vita, restituendo ogni persona alla normale dimensione della propria reale umanità.
- 6° premio pari merito assegnato a Pagliarino Guido di Torino con il libro: La buona scienza. Devo ammetterlo e mi capita assai raramente: il racconto “la buona scienza” mi ha totalmente sorpreso. In genere sono quel pessimo lettore o spettatore che prima che termini un giallo riesce a capire come finirà. Immaginate, quindi, il mio imbarazzo nel leggere un racconto splendido nella forma nonché nei contenuti che per costruzione e originalità mi ha lasciato di sasso, sorpreso come un bambino che vede per la prima volta la neve. Ciò è ovviamente dovuto alla buona capacità dimostrata dall’autore nel costruire un racconto, far muovere personaggi all’interno di uno scenario fantastico, giocando e facendosi beffe delle tre unità aristoteliche. Spero che “la buona scienza” possa diventare parte di un libro e far brillare gli occhi ad un pubblico più vasto che non solo quello di questa umile giuria. In bocca al lupo.
- 6° premio pari merito assegnato a Bini Elena di Vinci(FI) con il libro: Il matrimonio. Ottimo racconto, scritto con sensibilità e grazia che permette al suo lettore di entrare in una dimensione psicologica completamente femminile. Il suo autore, probabilmente detestando il senso del “rosa Barbie”, dipinge un affresco dai tratti nervosi, schizofrenici, policromi, in cui la mente della protagonista si trova a combattere la sua più grande paura: la paura stessa. Figlia del suo passato e delle esperienze che ha vissuto, Milena, novella Audrey Hepburn dalla quale certamente ricava le storiche “paturnie, è tanto decisa quanto fragile nell’attaccamento ai suoi valori perché essi poggiano su instabili basi. Il racconto è scritto in modo sciolto e fluente, originale, pur se fondamentalmente coerente con la realtà. Un insegnamento quello de “Il matrimonio” che vale più di centinaia di testi scolastici di psicologia che si studiano all’Università.
- 6° premio pari merito assegnato a Hauser Stefania di Santo Stefano Belbo (CN) con il libro: Parto? Ore 12,35: peso tre chili e duecentocinquanta grammi, sono lungo quarantotto centimetri. Non mi resta che piangere, se voglio sopravvivere”. Con questa chiosa finale, la concorrente (o concorrente?) riesce abilmente a costruire un racconto esilarante, ricco di molti spunti che aprono verso profonde considerazioni e riflessioni della vita, vista dall’interno da chi si sta approssimando a venire al mondo.
- 6° premio pari merito assegnato a Malvolti Armido di Catelnovo ne’ Monti (RE) con il libro: L’hanno chiamato Tito. Il racconto narra della crudeltà della guerra vista da una bambina mentre scappa da un campo profughi della ex jugoslavia verso una missione umanitaria italiana, alla ricerca della propria salvezza, presso benestante famiglia adottiva. Attraverso il racconto emergono non solo le scontate atrocità di cui è solo capace una guerra fratricida, ma soprattutto la commovente visione di essa da parte di una bambina indelebilmente segnata dalla perdita degli affetti più cari.
- 6° premio pari merito assegnato a Sezzani Sabrina di Firenze con il libro: Se questa è la mia vita. Racconto intessuto intorno all’analisi delle problematiche tipiche dell’attuale società contemporanea che investono in modo drammatico il mondo giovanile. Il tema portante è quello della solitudine e dell’incomunicabilità con i propri coetani, con i genitori, con l’istituzione scolastica che portano una giovane studentessa, protagonista del racconto, al limite dell’autoemarginazione e autodistruzione mediante il rifiuto del cibo.
Sezione Poesia singola:
- 1º Consoli Carmelo di Firenze Con l’opera: Dalle torri fumarie premiato con trofeo, diploma d’onore e assegno di 500€. La difesa strenua del lavoro è uno dei temi drammaticamente più attuali. Una forma di protesta che si sta diffondendo è quella del permanere per giornate intere in alto, sui bracci della gru o addirittura in vetta alle ciminiere. Pericolosa, ma certamente di forte impatto. Il testo primo classificato, con un linguaggio crudo quanto sinuosamente musicale, ci porta sulle torri che dovrebbero essere fonte di lavoro e di dignità e che sono diventate lo spettro di un futuro vuoto e amaro. Si tratta insomma di una delle più riuscite poesie civili. Da leggere con particolare attenzione per poterne gustare tutta la dirompente carica emotiva.
- 2º Landi Bruna di Reggio Emilia Con l’opera: Veduta sul lago premiato con targa d’argento, diploma d’onore e con il quadro di Michele De Stefano. L’incipit focalizza l’attenzione sulla magia silenziosa della musicalità del violino. Che è struggente, che connota le istanze più intime, la dimensione umana. Dimensione che il lago rende perfettamente pur nelle sue sfumature, nelle sue laceranti dicotomie. E’ terra, è acqua. E’ l’uomo con la sua limitatezza, e che si riconosce nel sottile fascino lacustre, che non ha l’immensità ambigua del mare. Al limite si spera che ci sia un domani migliore, rappresentata dall’altra riva, in una contestualità sempre di problematica immanenza. Ci si sintonizza dolcemente con la musicalità del lago.
- 3º Mao Chris di Ormea (CN) Con l’opera: La baracca numero 3 premiato con targa d’argento, diploma d’onore e con il quadro di Egidio Albanese. La pagina più vergognosa del secolo XX è stata rappresentata in molte poesie. Ci si domanda come si possa inventare qualcosa di nuovo, che sorprenda, che ci ponga con angoscia davanti al baratro umano. Ci riesce “La baracca numero tre” con ottimi risultati. Il linguaggio si fa ferita lacerante. Referente e metafora con ben amalgamati. Il tema del numero, in tutta la sua aspra drammaticità, è articolato con sapienza, degno del contrappunto bachiano.
- 4º Pardini Nazario di Arena Metato (PI) Con l’opera: L’azzardo dei confini premiato con medagliad’argento, diploma d’onore e con il quadro di Corrado Alderucci. Poesia di impronta montaliana. Una sorta di parafrasi di quel capolavoro che è “I limoni”. Ma non c’è plagio, anzi vive di autonomia propria e ci offre immagini davvero sorprendenti. La ricerca della verità ha come territorio non l’allegria dei giardini in fiore, ma l’anonimato della brughiera. La posta in palio è alta, la eterna, massima aspirazione dell’uomo, trovare i confini incerti fra l’immanente e il trascendente, insomma il ponte verso l’altrove. Perché Dio gioca così a nascondersi? Lo stallo qui non è superato dalla solarità dell’agrume, ma dallo stesso sole, la speranza che l’altrove si manifesti anche per premiare la nostra inquieta, testarda ricerca.
- 5º Matassa Maria Elena di Bari Con l’opera: Intravedo premiato con medagliad’argento, diploma d’onore. L’esistenza umana, ci comunica con decisione il poeta, è un meraviglioso paradosso. Difficile ma affascinante orientarsi su vettori antitetici. Testo solo a prima vista argomentativo. Se si legge in profondità, grazie alla frantumazione sintattica del periodo, si naviga nel mare della poesia. Perché le soluzioni sono davvero sorprendenti.
- 6° premio pari merito assegnato a Lazzerotti Bruno di Milano con il libro: Milano stasera. Una cartolina milanese notturna, uggiosa e tenebrosa. Non è certo l’ascensionalità gotica del Duomo, è la catabasi della metropolitana, le viscere di una città dove la solitudine trova linfa per espandersi. La poesia è un concentrato di ferraglia rancida. C’è stanchezza, senso di sfinimento terminale. Non c’è spazio per rigurgiti di fratellanza, ma solo lacrime e non parole salvifiche. Il vento non porta possibilità di mutamenti, è gelido e metallico come il transito delle carrozze. C’è netta la maestria del poeta.
- 6° premio pari merito assegnato a Antonel Elena di San Quirino (PN) con il libro: In morte di un giovane amico. Originale epitafio per la morte di un giovane poeta. Il testo è una sorta di nomenclatura anaforica del pianeta poesia. Vi sono infatti elencate in sintagmi minimi di articolo, sostantivo e aggettivo le figure retoriche che sono l’anima pulsante e peculiare di quest’arte. Reso con la musicalità di cui la poesia stessa è sana portatrice. Una delle poche possibilità che abbiamo per approdare oltre al tempo che ci viene concesso.”
- 6° premio pari merito assegnato a Selvaggio Serena di Solero (AL) con il libro: Amore. Chi ama è alla ricerca del tutto, non accetta limitazioni di impegno, di donazione bloccata della razionalità. Si soffre, ci dice la poetessa, quando la tenerezza necessaria viene depauperata, quando il sentimento non segue il suo corso spumeggiante e ricco di sorprese, quando anche la sofferenza in nome dell’amore viene sminuita, è lontana dal fascino del cuore.
- 6° premio pari merito assegnato a Caccia Angela di Cutro (KR) con il libro: Compagni di scuola. Il tema (il ritrovo di compagni di scuola dopo un lungo arco di lontananza) più che essere abusato potrebbe essere una classica buccia di banana, la facilità di cadere nell’ovvio. Questo interessante “Compagni di scuola” aggira l’ostacolo con la freschezza del linguaggio, con la vivacità delle immagini. Da leggersi per il piacere di leggere, senza ricercare ricami di valori ultimi.
- 6° premio pari merito assegnato a Apicella Massimo di Cumiana (TO) con il libro: Scrivi poeta. La vita è lotta dura, coraggio indomito, fantasia dinamica. La gara fra il coyote e la luna viene vinta dall’animale impavido, dalla docet. Il poeta si esalta nella sua vocazione, la leggerezza e la sofferenza per raggiungere il suo obiettivo, la sfida con il mito, anche se feroce come il Minotauro. E’ nel labirinto che affina la sua arte per testimoniare la dignità della sua esistenza. Arianna è la stella, fredda, sicura della sua luce, ma alla fine gli onori sono tutti per Teseo.
Menzioni:
Sezione speciale Saggio Menzione d’onore assegnata a:
- Formichetti Pier Vittorio di Torinocon il saggio: L’ombra del tempo. L’ombra del tempo di Pier Vittorio Formichetti propone, con appropriata capacità di sintesi, i risultati di precedenti studi e ricerche aventi per oggetto gli Ambel, una famiglia simbolo delle trasformazioni sociali nella Torino del Settecento. Vanno segnalati la metodologia scientifica di ricerca ed il solido impianto bibliografico, che trovano evidenza nel ricco corredo di note. Il processo di reperimento, analisi e sintesi dei dati storici e delle fonti documentali conferiscono attendibilità scientifica al lavoro di Formichetti. L’esposizione si caratterizza per la capacità di introdurre il lettore, con documentata chiarezza alle vicende storiche di una famiglia, gli Ambel, apparsa nel Settecento a Torino, intorno alla corte dei re Carlo Emanuele III e Vittorio Amedeo III, sulla quale i dati sono sparsi e frammentari. Va infine evidenziata la metodologia della contaminazione, utilizzata nel realizzare la ricerca storica, accostando e facendo dialogare fonti documentali ascrivibili a diverse aree di indagine storica (sociale; politica; militare; artistica; ecc.).
- Pagliarino Guido di Torino con il saggio: Sindon. Guido Pagliarino, con TorinoSindon, propone una panoramica articolata che per la struttura e il metodo adottato per “raccontare” la Sindone, si pone come un utile strumento per chi intenda avvicinarsi alla problematica reliquia, sulla quale è di fatto disponibile una bibliografia sconfinata.
- Truppi Carlo di Siracusa con il saggio: Vedere i luoghi dell’ anima con Wim Wenders. Carlo Truppi con la sua monografia Vedere i luoghi dell’ anima con Wim Wenders, mette a frutto una metodologia filologicamente corretta, lasciando spazio però alle sfumature di una poesia che traspaiano dal suo dettato descrittivo. Un ottimo lavoro che si avvale anche di un apporto iconografico di alto profilo.
Segnalazioni di Arte Città Amica:
Racconto inedito:
- Astolfi Gabriele di Bologna con il racconto: Assolo. Racconto a sfondo sociale dove una donna, non più giovane, evidenzia tutto il disagio del suo vivere quotidiano, in un mondo nel quale non sembra più riconoscersi. Toccante il passo dei senzatetto dove emerge il bisogno di cambiare riferimenti, scoprire nuove mete per dare un senso nuovo alla vita.
- Borsoni Paolo di Ancona con il racconto: In direzione contraria. Racconto breve ambientato sull’”“altopiano dei 7 comuni”“, inizia sottoforma di ““noir”“ quando il protagonista si chiede il perché di un fiore sempre fresco sulla tomba di una giovane donna in un cimitero militare. E si scopre alla fine come l’amore non abbia confini e sappia ““immolarsi”“ per soccorrere ed aiutare chi è in estrema difficoltà al di là della nazionalità.
- Castagneri Alberto di Pinerolo (TO) con il racconto: Errati investimenti. L’autore ha saputo raccontare, con dovizia lessicale e garbo i particolari, della vita lavorativa di uomo di successo, stressato dal troppo lavoro. Il protagonista sprofonda in un incubo dove viene perseguitato da zombi; certamente non sono altro che rimorsi di coscienza dovuti ai facili guadagni con truffe nei confronti di sprovveduti clienti. Racconto strettamente “noir”.
- Cucco Angela Serena di Torino con il racconto: La rivoluzione degli ortaggi. Racconto che inizia in modo lieto e divertente dove gli ortaggi prendono vita e raccontano. L’autore apre spunti verso riflessioni di vita che attraverso la metafora arcimboldiana rende il racconto piacevole, profondo e significativo.
- Liguori Federico di Collegno con il racconto: La svolta capitò in Lsd a Pasquetta. L’autore narra in matura sequenziale il prodursi di una esperienza lisergica, dove tra visioni dai mille emerge quella della terra viva e pulsante. Da questa si avrà la presa di coscienza che non servono estasi chimiche per entrare in un opera d’arte qual è la natura …basta esserne parte cosciente.
- Magni Sandra di Modena con il racconto: Passo dopo passo. Il racconto denota una scrittura scorrevole e di buona espressione lessicale. Il tema centrale del racconto ha come perno il rapporto conflittuale tra un uomo ed una donna che emerge lentamente dai ricordi e delusioni della sua vita. Interessante il finale della protagonista in quanto lascia spazio a nuovi rapporti umani.
- Maranzana Cristina di Rivoli con il racconto: Carmen. Questo racconto è di fatto una denuncia della violenza sulla donna che domina il mondo sommerso della prostituzione, di taglio fermo ed incisivo sia nella struttura che nella scelta lessicale.
Poesia singola:
- Bevilacqua Paola Maria di S Albano Stura (CN) con la poesia: Araba fenice. La poesia del meta-amore: l’amore che parla di sé stesso, della sua fantastica capacità di rigenerarsi.
- Biasion Martinelli Maria Teresa di Orbassano (TO) con la poesia: E’ ormai vuota la casa. Frammenti di un tempo irrecuperabile. Il poeta ci invita a prestare attenzione a ogni bagliore per poter attivare una luce che dia contorni netti alle cose.
- Codazza Cristina di Torino con la poesia: Storia di un volo infinito. La precaria situazione della vecchiaia, il disperato tentativo di assaporare frammenti di un tempo perduto.
- Cosentino Antonio di Rivoli (TO) con la poesia: Figli della notte. La fratellanza dell’oscurità, il sentirsi partecipi di un destino comune, problematico quanto ostico, in attesa di una catarsi protettrice.
- Crupi Maria Caterina di Grugliasco (TO) con la poesia: Il mare. Un’ode al mare, alla sua inesausta vocazione consolatrice.
- De Lorenzo Cesare Paolo di Pinerolo (TO) con la poesia: Altrove. Lo stallo di una epistemologia malata, senza possibilità di riscatto.
- Fiorini Franco di Veroli (FR) con la poesia: E torna il tempo. Per quanto possa essere ricca di esperienze e generosa di tempo, ci si chiede trasognati “la vita è poi tutta qui?”.
- Nervo Franco di Alpignano (TO) con la poesia: Cicatrici di memoria. Venezia è davvero una città melliflua: si manifesta, si trasforma, si autocelebra, si abbellisce, si necrotizza: inganna nella sua bellezza sfarinante.
- Quaglia Maria Rosa di Torino con la poesia: La schiuma bianca. Quando si fa difficile la comunicazione con il mondo che ci circonda, anche gli elementi di valenza minima possono riaprire prospettive future.
- Schiena Immacolata di Moncalieri (TO) con la poesia: D’improvviso l’amore. Ci si sofferma sulla frontiera improvvisa fra il prima e il dopo, sulla scintilla dell’amore che sorprende nel suo potente avverarsi.
- Schirone Margherita di Collegno (TO) con la poesia: Temporale in montagna. L’avvicinarsi prima tenue, poi vorticoso di un temporale in montagna, strutturato con sapiente registro onomatopeico.
- Solinas Laura di Moncalieri (TO) con la poesia: Tu sei. Un affidarsi totalmente alla persona amata, una zattera sicura nel mare periglioso della vita.
- Terrana Eduardo di Rovigo con la poesia: Atomo dell’universo. Una concitata ricerca per trovare una posizione nel mondo, il baricentro su cui edificare l’edificio dell’esistenza. Non si deve perdere la speranza: anche il raggiungimento di un piccolo approdo permette la continuazione del viaggio.
- Zarrella Roberto di Torino con la poesia: La befana. Un esercizio di filastrocca popolare per associarsi a una protesta esposta in modo semplice, facilmente comprensibile.
Volume di poesie:
- Posti Ivana di Torino con il volume: 30 anni di cuore… o giù di lì. L’uomo crede di aver abbandonato ormai quella parte del “fanciullo” nel fondo di un cassetto. Leggendo pero le poesie di Ivana Posti affiorano alla mente i desideri e il modo gioioso di osservare il mondo, regalando così al lettore nostalgia e qualche sorriso. Poesie scritte con garbo e correttamente curate.
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Premio Nazionale di Arti Letterarie Metropoli di Torino XIII Edizione |
Premio Nazionale d’Arti Letterarie Città di Torino 2015 XII Edizione |
Premio Nazionale d’Arti Letterarie Città di Torino 2014 XI Edizione |
Premio Nazionale di Arti Letterarie Città di Torino X Edizione |
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